Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/252

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eco ripercotentesi nel silenzio del bosco soleggiato, perchè la vecchia anima non si smarrisse nella tenebra in cui procedeva.

— Avanti! Coraggio, Pietro Carta! La salvezza di tuo figlio forse dipende da questi tuoi passi. Avanti, — egli diceva a sè stesso; e pensava a Paska e al magistrato suo padrone: di costui ricordava la buona accoglienza, la pietosa cortesia della signora sua moglie, e sperava. Sarebbe andato a trovarli, avrebbe domandato pietà a Paska, a tutti: a quale azione non si sarebbe egli piegato per salvare il figliuolo? Avrebbe detto: — Adesso basta, adesso sarete contenti; adesso lasciateci vivere.

— Giustizieri, — diceva fra sè, rivolto a invisibili personaggi, — rendetemi mio figlio, che è innocente. Togliendomelo mi togliete una seconda volta la luce. Il male, i delitti, le rapine, le viltà, le commettono gli altri, non mio figlio; i colpevoli cercateli altrove, uomini del Re; questa volta il delitto lo commettete voi. E poi volete che io mangi, che io beva, che io mi lavi, che io mi pulisca la testa e non mi muova, mentre mio figlio soffre di corpo e d’anima innocente, sentite, innocente!