Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/273

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Sul pomeriggio, partiti i curiosi, egli munse le capre, le contò, spedì il latte a Nuoro, e pensò a rifocillar sè e gli animali. Il cane non cessava di lamentarsi, il gatto vagava smarrito e affamato, emettendo acuti miagolii, e pareva davvero che, come affermano i pastori, si accorgesse della morte del padrone. Solo la lepre, profittando del trambusto aveva effettuato il suo lungo sogno di fuga: era scomparsa, lasciando un pezzetto della cordicella rosa.

Verso sera, appena potè, Basilio ritornò fra le rupi di Cuccuru Nieddu, e ricominciò a cercare il bastone. Seguì quelle che gli parevano le traccie di zio Pietro, e pensando allo smarrimento e all’angoscia che doveva aver provato il vecchio nel trovarsi perduto fra le roccie, sentiva quasi la stessa inquietudine. Giunse così sul macigno dal quale zio Pietro era precipitato; e stette a lungo curvo sull’orlo del dirupo. I boschi tacevano: le nuvole salivano dai mare e passavano lentamente, oscure sul fondo pallido del cielo.

Basilio scavalcò l’orlo del macigno, si calò agilmente di roccia in roccia, fino al punto preciso ove zio Pietro era caduto; tastò il musco, l’erba, i cespugli, tra-