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116 Parte

sere essa la cagione dell’imbarazzo dei piedi, come seguirebbe infallibilmente, quando l’azione della potenza motrice incontrasse in lei il minimo ostacolo ed impedimento all’esecuzione del meccanismo che richiede l’indole della macchina.

Se si riflette, che una tale azione riesce del tutto nuova alla potenza motrice, per non essere stata mai da essa messa in pratica per l’avanti, facile sarà il comprendere, che la confusione sua nasce dal non intendere ciò che da essa si vuole, e se dopo che lo ha compreso, non corregge subito l’errore, è segno evidente, che depende allora il difetto dalla mancanza di quella elasticità nei legamenti ch’è necessaria per una tale esecuzione; che però conviene dar tempo, con la sofferenza, che l’esercizio ammollisca la durezza della tenzione loro, e venga così ad accrescere quella maggiore attività alla virtù elastica che fa d’uopo, perchè ella possa porvi riparo.

Eseguiti che abbia il Polledro, o bene o male i due circoli, uno più grande ed uno più piccolo, e per meglio dire i quattro circoli due più grandi dai piedi di dietro, e due più piccoli dai piedi d’avanti su la mano destra, dopo parato e fattoli le solite carezze, deve cambiarli mano e fargliene fare con l’istesso metodo quattro altri su la mano sinistra, per cominciarlo a dirompere da tutte due le parti.


Quan-