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Seconda. 171


E però sol quando il Polledro si è reso facile, e pronto a tutte le chiamate, ed all’esecuzione di esse con la testa e collo piegati dalla parte di fuora, obbligo l’ajutante a farlo agire con la testa piegata al suo vero luogo, ch’è dalla parte di dentro, sì perchè veda dove va, sì perchè una tal piega obbliga il peso della macchina a tenersi in quell’equilibrio che richiede l’azione, e dà luogo alla mano di porgerli ajuto, come si è veduto sopra.

Ma siccome nonostante una tal precauzione, quando il Polledro si trova senza corde, in libertà, la maggior suggezione lo imbarazza e lo confonde, in forma che non sa cosa farsi, nè trova la via d’agire, stante la limitazione che gli cagiona la piega del collo e della testa di dentro, così per por riparo a tale sconcerto, è d’uopo prima d’ogni altra cosa indagare quale sia la causa, e se trovasi che ciò provenga dalla sola novità, non ne va fatto conto alcuno, poichè con la sola sofferenza, con l’ajuto da terra, e con quello della testa alla muraglia, in breve tempo, e capito che abbia la chiamata, viene superata ogni difficoltà, ed egli presterà non solo la solita obbedienza, ma piglierà anche il piacere di farlo, stante che le azioni eseguite con la testa di dentro, richiedendo che il peso conservi sempre l’equilibrio, li riescono più facili, e di meno incomodo delle altre, nelle quali il peso trabocca in avanti.


Y 2 Ciò