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Terza. | 219 |
Veduto quali sieno le chiamate, che servono di segno alla potenza motrice per mettere in moto la macchina in linea retta nelle diverse azioni che può fare, conviene passar a mettere in vista anche quelle che richiedono le figure, che dalle medesime azioni devono essere eseguite in volta, e nelle linee laterali rette e curve, da una mano e dall’altra, con improvise mutazioni e finte, interrompendo, e mescolando un’azione coll’altra per rilevare l’abilità del Cavallo, e la perizia del Cavaliere.
La legge del meccanismo della macchina del Cavallo, e di tutti gli altri corpi animati sì quadrupedi che bipedi, come si è veduto di sopra, esige che il piede che resta indietro cominci l’azione, e che quello che tocca terra nel punto istesso sia caricato di quella porzione del peso della macchina che aspetta all’incarico suo, perchè possa essere a parte del sostegno della medesima, e l’altro sia in libertà di poter eseguire la sua funzione, dal che avviene, che quello ch’è caricato del peso non possa muoversi dal suo posto, e che l’altro sia in libertà d’agire.
Stabilisce di più, che quell’azione che deve essere eseguita da una mano, al piedi opposto s’aspetti di darli principio, e all’altro il termine; quindi è che ogni azione richiede una specifica, e propria situazione dei piedi, prima che possa esser messa in opera, come pure si è veduto sopra.
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