Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/206

Da Wikisource.
180 DECIMATERZA

Fin da’ cardini suoi scuoter la terra: v
E l’Etna allor che a vomitar s’appresta
GÌ’ infuocati torrenti, è amico all’uomoQuella,
che in ciel co* velli, ed or crinita
330Si mostra, or serpeggiante, al volgo ignaro»
Di spavento è cagion: ma vaga appare
Air erudito osservator desìi astri;
Ed il pianeta più trillante e vago,
Scevro da?! 1 ombra sua, rivede il mondo»
335E così la virtude, allorché ride
L’instabil Diva, in denso vel s* avvolge y
Che squarciato dal duol non più l’oscuraTradito
è l’uojn da quel piacer, che gode
Di prodiga fortuna; e vano appunto
340Come questa diviene, e nmor con lei.
Ma quel’piacer, che dal contrasto ardito,
Dall’uomo opposto alle sventure ha vita,
L’anima rende e generosa, e forte.
In sì dura paleslra ha la virtude
345Pugna crudel: ma poi vince, e trionfa.’
E il coraggioso atleta, allor che affronta.
E sventure, ed affanni, e a lor non etde,.
Il ciel, la terra a rimirarlo impegna,
35 d’esser uoiuo allera sol dimostra.
350Sol tra l’armi vedrai qyial sia l’eroe:
Quale il prode nocchier tra le tempeste:.
iE ne’ disastri sol vedrai chi è saggio.
Quanto insensato è Tuoni, che invan s’attrista
E vantaggio non trae da’ suoi disastri!.
355Esser lieto doviia nel pianto ancora
Chi più misero vive. Ornai si scacci
La tristezza dall’uomo che questa è un’empia
Temeraria bestemmia in fronte scritta
Contro l’alto Signor, che a lui diè vita.
360Sempre tranquillo sia: ma goda, esulti
Nelle sventure: e non esponga il cielo
Alla prosperità giammai l’amico,
Se pria d’usarne, e di goderne, i modi
D«l dolor nella scuola ei non apprese.