Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/195

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Parte I. Cap. IV. 173

nieghi prima la sua propria volontà, e ogni giorni pigli la sua croce, e mi segua.

Mi piace assai ciò, che disse S. Gio. Chrisostomo, il quale assimigliò la nostra vita ad una nave, ch’è tirata con le funi contra la corrente di un fiume. Imaginati i rumori, i tumulti, e le miserie continue, che sono in questa nave. Quì tù sei forzato à sentire notte e giorno perpetue grida. Quì il sonno è poco, e interrotto. Qui il mangiare è alla marinesca, e talmente apparecchiato, come ti puoi pensare, che possa cucinarsi commodamente in un naviglio. Quì il caminar della nave è tardo, e lento: Quì vi sono continue molestie, e una nasce dall’altra: hora si rompe una fune, hor la carina urta in qualche sasso; hor cade un cavallo di quelli, che la tirano, e hor chi lo cavalca: hor quel, che fà la guardia, gridando avvisa qualche imminente pe-