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selva seconda 297


TRIPERUNO

Sléguati in polve, fulminando Giove,
o tu, che, sozza tanto, lorda e vieta,
lo nome hai di colei che ’l gran pianeta
mosse da prima ad altre imprese e nòve!
Fogo dal ciel giammai non casca dove
natura strinse l’onorata meta
del sempre verde lauro, che non vieta
ulla stagion far le sue antiche prove.
Ma Dio tal legge in te servar non deve,
che hai sol il nome e non di Laura i gesti:
sei di carbone e credi esser di neve.
Pur meglio, acciò ’l bel lauro non s’incesti,
quel «v», che ’l terzo seggio vi riceve, [Laura.]
tolgasi ’l quarto, acciò che «larva» resti. [Larva.]