Pagina:Galilei - Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze - 1638.djvu/11

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2 Dialogo Primo

altre, che sono in bocca de i poco intelligenti, credo, da loro introdotte per mostrar di saper dir qualche cosa intorno à quello, di che non son capaci.

Salv. V. S. vuol forse dire di quell’ultimo pronunziato ch’ei profferì, mentre ricercavamo d’intendere per qual ragione facevano tanto maggior apparecchio di sostegni, armamenti et altri ripari, e fortificazioni intorno à quella gran Galeazza, che si doveva varare, che non si fà intorno a vasselli minori, dove egli rispose, ciò farsi per evitare il pericolo di direnarsi, oppressa dal gravissimo peso della sua vasta mole, inconveniente, al quale non son soggetti i legni minori?

Sagr. Di cotesto intendo, e sopra tutto dell’ultima conclusione, ch’ei soggiunse, la quale io hò sempre stimata concetto vano del vulgo: cioè che in queste, et altre simili machine non bisogna argumentare dalle piccole alle grandi, perche molte invenzioni di machine riescono in piccolo, che in grande poi non sussistono. Mà essendo che tutte le ragioni della mecanica hanno i fondamenti loro nella Geometria, nella quale non veggo, che la grandezza, e la piccolezza faccia i cerchi, i triangoli, i Cilindri, i Coni, e qualunque altre figure solide soggette ad altre passioni queste, et ad altre quelle, quando la machina grande sia fabricata in tutti i suoi membri conforme alle proporzioni della minore, che sia valida, e resistente all’esercizio, al quale ella è destinata, non so vedere, perche essa ancora non sia esente da gl’incontri, che sopraggiugner gli possono sinistri, e destruttivi.

Salv. Il detto del vulgo è assolutamente vano, e talmente vano, che il suo contrario si potrà profferire con altrettanta verità, dicendo, che molte machine si potranno far più perfette in grande, che in piccolo, come per esempio un’Oriuolo, che mostri, e batta le hore, più giusto si farà d’una tal grandezza, che di un’altra minore. Con miglior fondamento usurpano quel medesimo detto altri più intelligenti, i quali della riuscita di tali machine grandi non conforme a quello che si raccoglie dalle pure ed astratte dimostrazioni


A Geome-