Pagina:Galilei - Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze - 1638.djvu/17

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8 Dialogo Primo

renderlo gagliardo, e resistente à gran forza, che se gli faccia per romperlo: mà una corda composta di fili di canapa non più lunghi di due, ò trè braccia l’uno, come potrà ridursi alla lunghezza di cento restando tanto gagliarda? In oltre vorrei anco sentire la vostra opinione intorno all’attaccamento delle parti de i metalli, delle pietre, e di altre materie prive di tali filamenti, che pur, s’io non m’inganno, è anco più tenace.

Salv. In nuove specolazioni, e non molto al nostro intento necessarie converrà divertire, se dovremo delle promosse difficoltà portar le soluzioni.

Sagr. Mà se le digressioni possono arrecarci la cognizione di nuove verità, che pregiudica à noi non obbligati à un metodo serrato e conciso, mà che solo per proprio gusto facciamo i nostri congressi, digredir’ora per non perder quelle notizie, che forse lasciata l’incontrata occasione, un’altra volta non ci si rappresenterebbe? Anzi chi sà, che bene spesso non si possano scoprir curiosità più belle delle primariamente cercate conclusioni? pregovi per tanto io ancora à dar sodisfazione al Sig. Simpl. et à me, non men di esso curioso, e desideroso d’intender, qual sia quel glutine, che sì tenacemente ritien congiunte le parti de i solidi, che pur finalmente sono dissolubili: cognizione che pur’ anco è necessaria per intender la coerenza delle parti de gli stessi filamenti, de i quali alcuni de i solidi son composti.

Salv. Eccomi à servirvi, poiche così vi piace. È la prima difficoltà, come possano i filamenti d’una corda lunga cento braccia sì saldamente connettersi insieme (non essendo ciascheduno di essi lungo più di due ò tre), che gran violenza ci voglia à disseparargli. Mà ditemi, S. Simpl. non potreste voi d’un sol filo di canapa tener l’una dell’estremità talmente stretta fra le dita, che io tirando dall’altra, prima che liberarlo dalla vostra mano, lo rompessi? certo sì: quando dunque i fili della canapa fusser non solo nell’estremità, mà in tutta la lor lunghezza con gran forza, da chi gli circondasse, tenuti stretti, non è manifesta cosa, che lo sbarbargli da chi gli


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