Pagina:Gandolin - Guerra in tempo di bagni, Milano, Treves, 1896.djvu/187

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— Già: è giù che passeggia: ha chiesto a Gennaro se siete in casa, se siete uscito.... con accento minaccioso.... — proseguì l’ammiraglio, strepitando, fuori di sè e passeggiando su e giù: poi si accostò alla finestra e urlò: — Eccolo là, eccolo là, quella faccia di gesuita, di seminarista!

Il capitano si accostò anch’egli alla finestra e vide il conte Tibaldi che stava presso la cantonata, mulinando un bastoncino, e voltando spesso la testa con molta nervosità.

— E quel bellimbusto, — esclamò il capitano, — ce l’ avrebbe con me? vado a dargli subito una buona lezione! — e fece per avviarsi.

L’ammiraglio lo fermò:

— Non facciamo complicazioni; penso io a sbrigare questa faccenda.