Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
L’ammiraglio sorrideva sotto i baffi, e a un certo punto, con la destra, battè famigliarmente sul ginocchio del conte Tibaldi, dicendogli:
— Come va, caro Giorgio? mi sembrate un pochino distratto.
— Ho un gran sonno.
— Meglio per voi: credevo, invece, che l’aria del mare vi facesse passare delle notti molto agitate. E infatti, sembrate anche un pochino nervoso. M’hanno detto che oggi vi hanno veduto al tiro a segno.
— È vero, — arrischiò maliziosamente il conte: — ho tentato qualche tiro!
— Qualche tiro.... birbone? — soggiunse l’ammiraglio.
— Ma che! — balbettò Giorgio, — sono stato là un’oretta per ammazzare il tempo.