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vero, che fa tutto, e dispone di tutto, più e meglio di quel che potrebbe fare il conte.
— È ricco assai questo Tibaldi?
— Stava già bene di suo: e ora, da poco, gli è morto lo zio generale, che gli ha lasciato, a dir poco, dai tre ai quattro milioni: e tutto in magnifici possedimenti, in Valdarno. Tu vedessi, che paradiso!
In quel momento, con grande fragore, giunse l’omnibus dell’albergo, passando tra i cancelli e fermandosi appiè della gradinata. Scesero due o tre signore, chiuse negli spolverini estivi, un vecchio apoplettico, e finalmente un giovane disinvolto verso il quale si precipitò il conte Tibaldi, accorso al rumore del veicolo, dicendogli: