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254 storia della decadenza

spazio fra le due mete o guglie era pieno di statue e di obelischi; e possiamo ancora osservare un frammento molto singolare d’antichità, vale a dire i corpi di tre serpenti avviticchiati ad una colonna di rame. I loro tre capi una volta servivano a sostenere il tripode d’oro, che i Greci vittoriosi dopo la disfatta di Serse consacrarono nel tempio di Delfo1. La bellezza dell’Ippodromo è stata dopo lungo tempo sfigurata dalle rozze mani de’ conquistatori Turchi; ma tuttavia ritenendo il nome d’Atmeidan, che indica presso a poco l’istesso, serve di luogo d’esercizio pei loro cavalli. Dal trono, donde l’Imperatore godeva i giuochi circensi, per una scala a chiocciola2 scendeva esso nel palazzo, ch’era un edificio magnifico, il quale appena cedeva alla residenza dell’istessa Roma, ed

  1. Se i custodi delle reliquie più sante potessero addurre una serie di prove, quali si possono allegare in quest’occasione, ne sarebbero ben essi contenti. Vedi Banduri ad antiquit. Const. p. 668. Gyll. de Bizant. l. II. c. 13. 1. Può in primo luogo provarsi l’originale consacrazione del tripode, e della colonna nel tempio di Delfo coll’autorità d’Erodoto e di Pausania; 2. Zosimo Pagano si trova d’accordo co’ tre Storici Ecclesiastici, Eusebio, Socrate e Sozomeno in asserire, che per ordine di Costantino furon trasportati a Costantinopoli gli ornamenti sacri del tempio di Delfo; e fra gli altri espressamente si nomina la colonna serpentina dell’Ippodromo. 3. Tutti i viaggiatori Europei, che sono stati a Costantinopoli da Buondelmonti fino a Pocock, la descrivono nel medesimo luogo, e quasi nell’istessa maniera; e le differenze, che si trovan fra loro, non nascono che dalle ingiurie che ha sofferto da’ Turchi. Maometto II. con un colpo di scure spezzò la mascella di sotto ad uno de’ serpenti. Thevenot l. I. c. 17.
  2. Da’ Greci fu adottato il nome Latino di cochlea, e frequentemente s’incontra nell’istoria Bizantina. Du Cange Const. l. II. c. 1. p. 104.