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dell'impero romano cap. xvii. 255

insieme con i cortili, giardini o portici adiacenti occupava una considerabil estension di terreno su’ lidi della Propontide fra l’Ippodromo e la Chiesa di S. Sofia1. Dovremmo in simil guisa far menzione dei bagni, che seguitarono a ritenere il nome di Zeusippo, dopo che dalla munificenza di Costantino arricchiti furono d’alte colonne di varj marmi, e di sopra sessanta statue di bronzo2. Ma devieremmo dal proposito di quest’istoria, se volessimo descriver minutamente le diverse fabbriche e quartieri della città. Servirà in generale avvertire, che nelle mura di Costantinopoli fu compreso tutto ciò che adornar poteva la dignità di una gran capitale, o contribuire all’utile o al piacere de’ numerosi di lei abitanti. In una particolar descrizione di essa, composta circa cent’anni dopo la sua fondazione, si trovano un campidoglio o scuola di studi, un circo, due teatri, otto bagni pubblici e cento cinquanta tre privati, cinquanta due portici, cinque

  1. Vi sono tre punti topografici, che indicano la situazione del Palazzo; 1. 1a scala che lo faceva comunicare coll’Ippodromo o Atmeidan, 2. Un piccolo porto artificiale sulla Propontide, da cui salivasi facilmente per una serie di scalini di marmo a’ giardini del Palazzo, 3. L’Augusteo, ch’era una spaziosa corte, un lato della quale veniva occupato dalla facciata del palazzo, e l’altro dalla chiesa di Santa Sofia.
  2. Zeusippo era un epiteto di Giove, ed i bagni facevano una parte dell’antico Bizanzio. Du Cange non ha sentito la difficoltà di determinarne la vera situazione. L’Istoria par che gli unisca con S. Sofia, e col palazzo; ma la pianta originale, inserita nel Banduri, li pone dall’altra parte della città, vicino al porto. Quanto alle loro bellezze, vedi Chron. Paschal. p. 285 e Gyll. de Byzan. l. II. c. 7. Cristodoro (Antiquit. Const. l. VII) compose delle iscrizioni in versi per ogni statua. Egli era un poeta Tebano di nascita non men che d’ingegno Boeotum in crasso jurares aere natum.