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444 storia della decadenza

passare impunemente un’azione sì rea, l’Imperatore avrebbe confermato i sospetti, a’ quali si dava un colore molto specioso dalla sua precedente condotta verso i Principi della famiglia Flavia. Marcello fu richiamato, e blandamente dimesso dalla sua carica1. In luogo di lui fu destinato generale della cavalleria Severo, esperto soldato, di conosciuto coraggio e fedeltà, che era capace d’avvertir con rispetto ed eseguire con zelo, e che senza ripugnanza si sottopose al supremo comando, che Giuliano finalmente ottenne per le premure della sua protettrice Eusebia, sopra gli eserciti della Gallia2. Per la prossima campagna fu adottato un sistema d’operazioni molto giudizioso. Giuliano medesimo, alla testa del rimanente delle veterane sue truppe e di alcune nuove leve, che gli era stato permesso di fare, arditamente penetrò nel centro de’ ripostigli de’ Germani, e con diligenza ristabilì le fortificazioni di Saverna in un posto vantaggioso, che avrebbe o represse le scorrerie, o impedita la ritirata del nemico. Nell’istesso tempo Barbazio, Generale d’infanteria, si mosse da Milano con un’armata di trentamila uomini, e passando le montagne, si apparecchiava a gettare un ponte sul Reno, nelle vicinanze di Basilea. Era ragionevole d’aspettarsi, che

  1. Ammiano XVI. 7. Libanio parla piuttosto con vantaggio de’ militari talenti di Marcello (Orat. p. 273) e Giuliano fa conoscere, che non si sarebbe così facilmente richiamato, qualora non avesse dato altri motivi di dispiacere alla Corte v. 278.
  2. Severus, non discors, non arrogans, sed longa militiae frugalitate compertus, et eum recta, praeeuntem secuturus, ut ductorem morigerus miles. Ammiano XVI. 11. Zosimo l. III. p. 140.