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cui furon fatte tutte le cose. L’incarnazione del Logos riducevasi ad una mera inspirazione della Divina Sapienza, che riempì l’anima, e diresse tutte le azioni dell’Uomo Gesù. Così dopo d’aver percorso tutto il cerchio teologico, restiam sorpresi al vedere che il Sabelliano va a terminare dove incominciato avea l’Ebionita, e che l’incomprensibil mistero, ch’eccita la nostra adorazione, sfugge alle nostre ricerche 1.

[A. D. 325] Se fosse stato permesso a’ Vescovi del Concilio di Nicea2 di seguire gl’imparziali dettami di lor coscienza, Arrio ed i suoi compagni avrebbero appena potuto lusingarsi con la speranza d’ottenere una pluralità di voti a favor d’un’ipotesi tanto direttamente contraria alle due popolari opinioni del Mondo Cattolico. Gli Arriani tosto s’accorsero della pericolosa loro situazione, e prudentemente si vestirono di quelle modeste virtù, che, nel furore delle dissensioni civili o religiose, rare volte son praticate, o anche lodate da altri che dalla parte più debole. Raccomandavano essi l’esercizio della carità e moderazione Cristiana; insi--

  1. Se i Sabelliani rigettavano tal conclusione, venivano tratti in un altro precipizio, cioè a confessare, che il Padre era nato da una Vergine, e che aveva sofferto sulla Croce; e così meritavan l’odioso titolo di Patropassiani, con cui furono infamati da’ loro nemici. Vedi le invettive di Tertulliano contro Prassea, e le moderate riflessioni di Mosemio p. 423, 681, 3 e Beausobre Tom. I. lib. III. c. 6. p. 533.
  2. I fatti del Concilio Niceno son riferiti dagl’antichi non solo in un modo parziale, ma anche molto imperfetto. Una pittura, quale ne avrebbe fatto Fra Paolo, non è da sperarsi; ma quelle rozze ombreggiature, che si delinearono dal pennello dalla bacchettoneria e da quello della ragione, possono vedersi appresso il Tillemont Mem. Eccl. Tom. VI. p. 669759 ed il Le Clerc Biblioth. univ. Tom. X. p. 435-454.