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8 storia della decadenza

della fede, al primo avviso della morte del tiranno, era uscito all’età di settanta anni dal suo ritiro. Le acclamazioni del popolo un’altra volta lo collocarono sulla sede Archiepiscopale; ed egli saviamente accettò o prevenne l’invito di Gioviano. Il venerabile aspetto, il tranquillo coraggio, e l’insinuante eloquenza d’Atanasio sostennero la riputazione ch’erasi già acquistato nelle Corti di quattro successivi Principi1. Tosto ch’egli ebbe guadagnato la confidenza, ed assicurata la fede del Cristiano Imperatore, tornò in trionfo alla propria Diocesi, e continuò per altri dieci anni2 a regolar con prudenti consigli e con instancabil vigore l’Ecclesiastico governo di Alessandria, dell’Egitto e della Chiesa Cattolica. Avanti di partire d’Antiochia, egli accertò Gioviano, che l’ortodossa

    vagante adulazione dell’Imperatore verso l’Arcivescovo „τη προς τον θεον των ολων ομοιωσεως„ „figura di Dio onnipotente„. Vedi la lettera originale appresso Atanasio Tom. II. p. 33. Gregorio Nazianzeno (Orat. XXI. p. 392.) celebra l’amicizia di Gioviano e di Atanasio. I Monaci d’Egitto consigliarono il Primate a far quel viaggio: Tillemont Mem. Eccl. Tom. VIII. p. 221.

  1. Il Bleterie rappresenta ingegnosamente Atanasio alla Corte d’Antiochia Hist. de Jovien Tom. I. pag. 131, 148. Egli traduce le singolari ed originali conferenze dell’Imperatore, del Primate d’Egitto, e de’ Deputati Arriani. L’Abbate non si mostra soddisfatto delle rozze facezie di Gioviano; ma la parzialità dell’Imperatore per Atanasio prende a’ suoi occhi il carattere di giustizia.
  2. Il vero tempo della sua morte è oscurato da varie difficoltà: (Tillemont Mem. Eccl. Tom. VIII. p. 719-723). Ma la data del 2. Maggio 373., che sembra più coerente all’istoria ed alla ragione vien confermata dall’autentica vita di lui. Maffei Osservaz. Letterar. Tom. III. p. 81.