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22 storia della decadenza

tinuò a soffrire un indegno ministro, alla diligenza del quale commise il governo del palazzo e dell’Oriente; ma, quando marciò contro il tiranno Eugenio, associò il fedele suo generale alle fatiche ed alle glorie della guerra civile; e negli ultimi momenti della sua vita il moribondo Monarca raccomandò a Stilicone la cura de’ suoi figli e della Repubblica1. L’ambizione e l’abilità di Stilicone non erano inferiori a tale importante fiducia: ed egli pretese la tutela dei due Imperj, durante la minorità d’Arcadio e d’Onorio2. Il primo passo della sua amministrazione o piuttosto del suo regno dimostrò alle nazioni l’attività ed il vigore d’uno spirito degno di comandare. Passò le alpi nel colmo dell’inverno; scese lungo il corso del Reno, dalla fortezza di Basilea fino alle paludi di Batavia; osservò lo stato delle guarnigioni; represse le imprese de’ Germani; e, dopo avere stabilito lungo le coste una ferma ed onorevol pace, tornò con incredibil prestezza al Palazzo di Milano3. La persona e la Corte d’Onorio

  1. ... Quem fratribus ipse
    Discendens, clypeumque defensoremque dedisti

    .

    Pure tal deputazione fu privata (IV. Cons. Hon. III. Cons. Honor. 142) cunctos discedere.... jubet, e perciò può esser sospetta. Zosimo e Suida applicano a Stilicone e a Ruffino l’istesso ugual titolo di Επιτροποι guardiani o tutori.

  2. La legge Romana distingue due sorte di minorità, una che spirava all’età di quattordici e l’altra di venticinque anni. La prima era sottoposta al tutore, o guardiano della persona; la seconda al curatore, o custode de’ beni (Heinec. Ant. Rom. Ad Jurispr. pertin. lib. I. Tit. XXII XXIII. p. 218, 232). Ma queste idee legali non furono mai esattamente applicate alla costituzione d’una Monarchia elettiva.
  3. Vedi Claudiano (I, Cons. Stilic. I. 188 242), ma bisogna che accordi più di 15 giorni pel viaggio e ritorno; da Milano a Leida.