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vollero smontar da cavallo egli ne dissipò gli scrupoli dicendo, avere ugual merito chi marciava a cavallo e chi a piedi in servigio della religione. Le sue istruzioni1 ai generali dell’armata di Sorìa furono dettate da quel fanatismo guerriero che corre a conquistare oggetti di mondana ambizione, affettando di non curarli. „Sovvengavi, disse loro il successor del Profeta, che siete sempre alla presenza di Dio, e alla vigilia della morte; pensando alla certezza del giudizio, e sperando il paradiso, guardatevi dalla ingiustizia e dall’oppressione. Deliberate co’ vostri fratelli, e ingegnatevi di mantenervi l’amore e la fiducia dei vostri soldati. Quando combatterete per la gloria di Dio operate da uomini, senza volger le spalle; ma la vostra vittoria non si lordi del sangue delle donne, nè dei fanciulli. Non distruggerete le palme, non arderete i campi di biada: non abbatterete mai gli alberi fruttiferi, nè farete danno ai bestiami, trattine quelli che ucciderete per cibarvi. Quando accorderete un trattato, o una capitolazione, siate solleciti d’adempierne gli articoli, e sinceri come la vostra parola. Nel procedere avanti incontrerete persone religiose che vivono in monasteri, e si elessero questa maniera di servire Iddio. Lasciatele in pace, non le uccidete, nè distruggete i loro monasteri2: troverete un altra classe d’uomini che ap-

  1. Al-Wakidi ed Ockley (t. I; p. 22-27 ec.) riferiscono le istruzioni ec., sulla guerra di Sorìa. È d’uopo restringere in poco le notizie che danno, ed è inutile citarle di continuo; mi credo obbligato a indicare gli altri Scrittori.
  2. Non ostante questo precetto, il Signor de Paw (Recherches sur les Egyptiens, t. II, p. 192 ediz. di Losanna) rappresenta i Bedoini come nemici implacabili dei monaci cri-