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l68 DEL RINNOVAMENTO OVILE D’ITALIA

non lo arrivano. E quanto al primo, oltre che per la copia e la difficoltá delle imprese non vi ha paragone, l’ idea che Plutarco h) ne porge de’ suoi disegni, se non è priva di qualche fondamento, ha però dell’esagerato; e meno ancora può dirsi che egli avesse il concetto di rinnovare il commercio dell’ India coll’Occidente ( 2 >. Il suo scopo in sostanza non era che la conquista e l’imitazione di Bacco (3); dal che nacque la sua ammirazione per l’omerico Achille e quella spensieratezza cavalleresca, che sa meno dell’antichitá che del medio evo e ti rende immagine degli eroi deH’Ariosto anzi che di quelli di Plutarco; della quale il nostro Castruccio si burlava, dicendo «che ciascuno stima l’anima sua quel che la vale» (4). Cesare non fu meno coraggioso ed intrepido e piú ardito di Alessandro ma assai piú prudente, né mai esponeva la sua persona senza necessitá; laonde, se nel piú antico trovi l’effigie della gioventú greca, nell’altro la virilitá romana risplende mirabilmente. E tal era la saldezza del suo cervello che la buona fortuna non glielo tolse, né lo indusse ad altri eccessi che a quelli di una ambizione e di una clemenza magnanima, della quale egli fu vittima piú ammirabile che infelice; laddove il macedone dovette il morir giovane alla turpe intemperanza preceduta da folli albagie e da crudeltá negli amici e nei benemeriti. Toccherò piú innanzi del Buonaparte, che a torto da certuni si paragona con

eff ecit» ( ibicl 40). Tacito lo pareggia ai sommi oratori e lo mette innanzi a tutti gli scrittori. «Dictator Caesar summis oratoribus aemulus» (Tac Ann., x Ut, 3). «Summus auctorum divus lulius» ( 1 d., Germ., 28). «Dívinum ingenium» (De orat., 21). Rispetto a tali encomi dee parer fiacco quello di Agellio: «Excellentís ingenti ac prudentiae viro» (Noci, alt., 1, io). E forse Orazio pensava in cuor suo a Cesare, quando l’adulazione gli facea rivolgere questo elogio alla sua famiglia:

rnicat inter ontnes

lulium sidus, velut inter ignes luna minores.

(Od., I, 12).

(1) De fortitudine Alexandri.

(2) Saint-Croix, Examen crilique des historiens d’ Alexandre (Paris, 1810), pp. 4 * 3 - 418 .

(3) Ibid., pp. 481-487.

(4) Machiavelli, Vita di Castruccio.