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98 GOGOL

nel vedervi luccicare un foco da una finestrella. Ma in breve quel lume disparve; non era dunque, per certo, che una illusione. Non si sentiva che il mormorare del Dnepr, che scorreva cupamente laggiù, per tre grandi braccia le cui onde si accavallavano. Il Dnepr non si solleva, ma, come un vecchio, brontola e strepita; non ogni cosa gli piace, ma tutto gli si cambia intorno; lui rode pian piano le montagne che son sulle sue rive, i boschi, i prati, e reca i suoi lamenti al mar Nero.

Or ecco sul largo fiume apparir una barca e nel castello qualcosa luccicare nuovamente. Danilo dà un lieve sibilo, e a quel sibilo accorre uno de’ suoi fedeli giovinotti.

— Tu, Stercko, prendi la tua sciabola affilata, la carabina, e aspettami.

— Dove vai? — chiese la pania Caterina.

— Esco, donna. Occorre veder se tutto è a posto, in ordine.

— Ho molta paura di restar sola. Mi coglie il sonno; e se sognassi ancora? Non sono ancora sicura se quello era proprio sogno o vero.

— Resta con te la vecchia, e i cosacchi dormono nelle tende e nel cortile.

— La vecchia già dorme, e non ho fiducia de’ cosacchi. Senti, pan Danilo; chiudimi a chiave nella stanza, e la chiave portala con te. Avrò così meno paura; e i cosacchi si stendano davanti la porta.

— Sia pure! — disse Danilo, spolverando la carabina, e caricandola.

Il fedele Stereko era già pronto e armato.

Danilo si calcò il berretto d’astracan, aperse la finestra, chiuse la porta a catenaccio, dette una mandata alla toppa, e, fra i suoi cosacchi addormentati, uscì pian piano nel cortile, e via per la montagna.

Il cielo si era quasi affatto rasserenato. Un venticello fresco soffiava sul Dnepr; e, tranne i lamenti lontani degli alcioni, tutto sembrava muto.

Ma d’improvviso, un fruscio... Burulebas, col fedele servitore, si nascose quatto quatto in un cespuglio di vepri.

Un uomo in gabbanello rosso, armato di due pistole, con una sciabola a fianco, scese dalla montagna.

— È mio suocero, — disse il pan Danilo, osservando di dietro la macchia. — Dove va mai a quest’ora, che va fa-