Pagina:Gogol - Novelle, traduzione di Domenico Ciampoli, 1916.djvu/162

Da Wikisource.
160 GOGOL

zampe di dietro, cosa che il villanaccio certo non sa fare, sorpasserebbe di tutta la testa il babbo della mia Sofia, che pure è toroso e di alta statura... quello stupido deve essere un vero manigoldo. Gli ho ringhiato appresso, ma è quasi niente per lui; non ha neppure aggrottato le ciglia; anzi, ha cavato la lingua; si è lasciato cader le orecchie all’indietro, e ha guardato la finestra come un muzik...1. Ma è possibile tu creda, ma chère, che il mio cuore sia insensibile a tante richieste? Ah, no!... Se tu vedessi un certo cavaliere, che si è introdotto nel cancello della casa vicina! Si chiama... Tesoro... Ah, ma chère, ha un musetto!...».

Via, via, al diavolo!... che scipitaggini! Come mai si può riempire una lettera con simili corbellerie? Datemi un uomo, voglio vedere un uomo! Ho bisogno di nudrimento spirituale, che mi alimenti e allieti l’anima; e, invece di questo, quante inezie! Voltiamo pagina; sarà forse meglio.

«... Sofia era seduta presso una tavola e cuciva... Io stavo alla finestra perchè godo nel veder passare la gente, quand’ecco entrare di botto un servo che dice: «Teplov!»

— «Entri!» esclamò Sofia, e corse ad abbracciarmi. «Ah, Medij! Se tu sapessi chi è! Bruno, gentiluomo della camera; e che occhi! Neri come agata». E Sofia scappò nelle sue stanze. Un minuto dopo, entrò il giovine gentiluomo di camera con favoriti neri; andò verso lo specchio, si lisciò i capelli, e osservò la stanza. Io ringhiavo, seduta al mio posto. Sofia rientrò quasi subito; salutò lietamente con un inchino; io, come se non vedessi niente, seguitai a guardar dalla finestra; tuttavia voltavo un po’ la testa e tentavo di sentire quello che dicevano. Ah, ma chère, che ciance, che ciarle sciocche! Parlavano di questo: una signora, ballando, invece di una figura, ne aveva fatta un’altra; e poi dicevano che un certo Bobov, col suo cravattone spiovente di pizzi, sembrava una cicogna e poco era mancato non cadesse; che una tale, chiamata Lidina, credeva avere gli occhi azzurri, mentre li aveva verdi, e perdevan tempo in altre cose simili. «Come mai», pensavo fra me, «paragonare quel gentiluomo di camera con Tesoro? Cielo, qual differenza! Prima di tutto, la faccia di quel gentiluomo è larga e affatto schiacciata, e ha intorno intorno i favoriti, che

  1. Contadino, colono, villano.