Pagina:Gogol - Novelle, traduzione di Domenico Ciampoli, 1916.djvu/47

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portata della distilleria; o di agganciarlo in cima a una quercia, come un incensiere.

Questo motteggio non parve poi tanto insulso al distillatore, il quale, senza aspettar l’approvazione altrui, deliberò di premiarsi lì per lì da sè stesso con una rauca risata.

Si avvicinavano intanto a una casetta quasi diruta; crebbe la curiosità della brigatella, che si accalcò contro la porta. Lo scrivano prese la chiave e la spinse contro la toppa; ma quella era invece la chiave della sua cassa.

Raddoppiò l’impazienza, ficcandosi le mani nelle tasche; lo scrivano si messe a frugar di nuovo e a bestemmiare, senza poter trovare niente.

— Ecco, eccola la chiave! — disse alla fine chinandosi e traendo la vera chiave dalla profondità dell’ampia scarsella, ond’era munito il suo pantalone a scacchiera.

A queste parole, i cuori de’ nostri eroi parvero fondersi in un solo, e quell’enorme cuore prese a battere sì forte che i suoi battiti ineguali non eran neppure attenuati dal cigolar del catenaccio. La porta si aperse... e il Capo divenne pallidissimo come cencio, il distillatore rabbrividì, mentre gli sembrava volersi i capelli volar via pel cielo. La faccia dello scrivano fu invasa dal terrore. I decurioni restavan là, inchiodati, e non potevan chiudere le bocche spalancate pel comune spavento...

Essi si vedevan dinanzi la cognata!

Non men di loro stupefatta, lei si riebbe tuttavia alquanto, e si mosse per avvicinarsi ad essi...

— Ferma! — urlò con voce selvaggia il Capo, e le chiuse l’uscio sul viso. — Amici, è Satana! — soggiunse. — Fuoco, presto, fuoco! Non importa sia fabbrica del Tesoro. Bruciatela! Bruciatela!

La cognata, udendo la terribile sentenza, gridava, terrificata, dietro la porta.

— Che fate, fratelli? — chiese il distillatore. — Ma come? Avete già i capelli quasi color di neve, e ancor non v’entra in mente che le streghe non possono essere bruciate col semplice fuoco? Solo il fuoco della pipa può rosolare il Maligno. Aspettate, che concio io per bene la faccenda, e subito.

Detto ciò, versò la cenere accesa della sua pipa sulla paglia e vi soffiò su per suscitare la fiamma. Allora, la