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46 GOGOL

disperazione diè animo alla povera cognata, che prese, con quanto fiato aveva, a scongiurarli e a persuaderli.

— Aspettate, fratelli! Perchè addossarvi inutilmente un peccato?

— Può darsi che non sia Satana, — disse lo scrivano; — se lei, o quel ch’è chiuso là dentro, consentirà a farsi il segno della croce, sarà la prova certa che non è il Maligno.

L’idea fu bene accolta.

— Indietro, Satana!1 — seguitò lo scrivano poggiando la bocca sullo spiraglio della porta. — Se non ti muovi di costì, apriremo l’uscio.

L’uscio si aperse.

— Fatti il segno della croce! — disse il Capo, guardandosi attorno, come a cercar uno scampo in caso di pericolo.

— La cognata si segnò.

— Che diavolo! È proprio la cognata, invece!

— Qual potenza infernale ti ha trascinata, comare, in codesto stambugio?

E la cognata, fra i singulti, narrò come i giovinastri l’avevano afferrata sulla via, e a malgrado della resistenza, l’avevan fatta passar traverso la larga finestra del bugigattolo, chiudendole dietro le imposte.

Lo scrivano esaminò la finestra, e trovò davvero che i gangheri n’erano svelti, e le imposte chiuse di fuori con una sbarra di legno.

Orsù, guercio del demonio! — esclamò lei avvenventandosi contro il Capo, che indietreggiò, pur seguitando a osservarla con l’unico occhio. — Io so bene come la pensi. Tu eri contento di coglier la palla al balzo per sbarazzarti di me, per essere più libero di corteggiar le ragazze e non aver più alcuno che veda un vecchione dai capelli grigi far l’asino galante! So tutto, vai! Io non son di quelle cui si dà a bere, massime da una zucca come la tua. Ho sopportato bensì finora, ho sopportato a lungo... ma bàdati alla fine...

E così dicendo, gli mostrò il pugno, e si allontanò di fretta, lasciando il Capo come di stucco.

— No, in verità! Il diavolo deve averci messa la coda! — pensò lui, grattandosi rabbiosamente la nuca.


  1. Forma di esorcismo: vade retro, Satana!