Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/158

Da Wikisource.

GOGOL

zate alle spalle, Kukubjenko e Polyvoda! Scompigliateli, scompigliateli e divideteli!

E i cosacchi attaccarono da tutti i lati, strinsero in mezzo i Ljachi, e li confusero, e si confusero essi stessi. Non diedero neppure il tempo di usare le armi da fuoco; si venne subito alle spade e alle lance. Tutti si strinsero in una sola massa, e ad ognuno si presentò l’occasione di mostrare la sua bravura.

Demid Popovic colpí tre soldati semplici e buttò giú da cavallo due dei piú insigni tra i nobili polacchi, dicendo:

— Ecco dei buoni cavalli! Era un pezzo che volevo procurarmi dei cavalli come questi!

E per un bel tratto inseguí nel campo aperto i cavalli, gridando ai cosacchi di fermarli. Poi di nuovo si cacciò nella mischia, si gettò daccapo sui nobili scavalcati; ne uccise uno, all’altro mise un laccio al collo, lo legò alla sella e se lo rotolò dietro per tutto il campo, dopo avergli staccato dalla cintola tutta la borsa piena di ducati.

Kobita, un bravo cosacco e giovine tuttora, venne alle prese anche lui con uno dei piú prodi dell’esercito polacco, e lottarono insieme a lungo. Si giunse a una lotta corpo a corpo. Ormai il cosacco aveva il sopravvento, e buttato giú l’avversario, lo ferí al petto con la punta di


156