Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/167

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TARAS BUL'BA

spalle pareggianti in candore le nevi ammassate che rivestono le cime degli alti monti. A pezzi egli avrebbe strappato quel corpo cosí splendido e bello. Ma Bul’ba non sapeva ciò che Dio prepara all’uomo per il domani, e cominciò a smarrirsi nel sonno, finché da ultimo si addormentò del tutto. I cosacchi, invece, continuarono ancora a discorrere tra loro, e per tutta la notte rimase accanto al fuoco, attentamente guardando da tutti i lati, senza mai chiudere occhio, la solerte sentinella.


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