Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/168

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VIII


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on ancora il sole era giunto a metà del cielo, quando tutti i Saporogini si adunarono in crocchi. Dalla Sjec era giunta la notizia che i Tartari, nel tempo che i cosacchi si allontanavano, avevano saccheggiato lí ogni cosa, avevano dissotterrato il tesoro che i cosacchi tenevano nascosto in luogo segreto sotto terra, avevano accoppato o fatti prigionieri tutti quelli che erano rimasti, e con tutte le greggi e le mandre rubate si dirigevano alla volta di Perekop. Un solo cosacco, Maxim Goloducha, s’era strappato, strada facendo, dalle mani dei Tartari, aveva scannato un mirza, gli aveva staccato di dosso un sacco pieno di zecchini, e vestito da tartaro, sopra un cavallo tartaro, per un giorno e mezzo e due notti s’era sottratto all’inseguimento, aveva spronato a morte il cavallo, per via se n’era procurato un altro; aveva finito anche quello, e ormai sopra un terzo cavallo era giunto all’accampamento saporogi-


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