Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/41

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TARAS BUL'BA

te. Aveva talento inventivo piú che non ne avesse il fratello, piú spesso prendeva l’iniziativa di un’impresa abbastanza pericolosa e talora, aiutandosi col suo ingegno, sapeva sottrarsi al castigo, mentre che suo fratello Ostap, messo da parte ogni pensiero di salvezza, si toglieva di dosso la svitka e si stendeva a terra, fermamente risoluto a non implorare misericordia. Andrea pure ardeva dalla sete di compiere qualche impresa; ma in pari tempo, l’animo suo era accessibile ad altri sentimenti. Il bisogno d’amare divampò con viva forza in lui, quando passò i diciotto anni; una donna cominciò a presentarsi molto spesso nelle sue ardenti meditazioni; mentre egli ascoltava le dispute filosofiche, la vedeva ogni momento, fresca, dagli occhi neri, amorosa. Dinanzi a lui balenavano senza posa i nitidi e colmi seni, le braccia delicate, leggiadre, interamente nude; perfino la veste che ne avvolgeva intorno le membra verginali e vigorose insieme, spirava nei pensieri di lui non so quale inesprimibile voluttà. Egli nascondeva con ogni cura ai suoi compagni quei moti di un’anima giovanile appassionata, perché nel mondo d’allora era vergogna e disonore per un cosacco il pensare alla donna e all’amore prima d’aver assaggiata la battaglia. In genere, negli ultimi anni egli appariva di rado come


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