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LA MADRE AMOROSA 275


Aurelia. Ti eri scordata allora della tua cara madre.

Laurina. Voi volete ch’io pianga: vi contenterò.

Aurelia. No. cara, rasserenati, fu sei l’anima mia. A Florindo penserai in avvenire?

Laurina. Non ci penserò più.

Aurelia. Ciò basta per consolarmi. Tutti mi scordo i dispiaceri avuti finora; e ti amerò sempre più, e sarai sempre la mia adorata figliuola.

Laurina. Lo so che mi volete bene.

Aurelia. Ti amo quanto l’anima mia.

Laurina. Tant’è vero che voi mi volete bene, che mi avete anche promesso di maritarmi.

Aurelia. Sì. è vero, e ti mariterò.

Laurina. E mi avete promesso anche di farlo presto.

Aurelia. Tu dici di amarmi, e non vedi l’ora d’allontanarti da me.

Laurina. Quando sarò maritata, verrò ogni giorno a vedervi.

Aurelia. Ma perchè tanta sollecitudine per accasarti?

Laurina. Per liberarmi dalle persecuzioni del signor Florindo.

Aurelia. Egli non ardirà importunarti...

Laurina. E per liberarmi da quelle della signora zia.

Aurelia. Io son tua madre; io posso di te disporre.

Laurina. Fate dunque valere la vostra autorità. Disponete di me e maritatemi

Aurelia. Lo farò.

Laurina. Ma quando?

Aurelia. Lo farò, quando l’opportunità mi consiglierà ch’io lo faccia.

Laurina. Ecco qui; io sarò sempre in agitazione.

Aurelia. Perchè?

Laurina. Perchè, se la zia mi tormenta, son di cuor tenero, mi lascio facilmente condurre, e non so quello che possa di me succedere.

Aurelia. Bell’amore che tu hai per me!

Laurina. Se non vi amassi, non parlerei così, signora.