Pagina:Grammatica filosofica della lingua italiana.djvu/353

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3a6 GAP. XXII. DELLE INTERIEZIONI Questa parola interiezione yien dal Latino^ e signifi* ca, voce gittata dentro; perchè in effetto le interiezioni sono altrettante grida di piacere, di dolore, di sdegno, di spavento, di orrore, di preghiera, di maraviglia, che si gittano qua e là nel discorso, secondo che il bisogno lo richìe» de; e dico imitando il Latino, che sono gittate; perchè si pronunciano con snono subito e vibrato* Vediamo ora qual è il valore di ciascuna, e qual idea comprendono* jih! può esser grido di dolore, misto con raccapriccio, come nel seguente esempio, Jlh! crudele uomo! parti il fallo mio sì grande^ che nè la mia giovanezza^ nè le mie lagrime^ nè gli umili miei prieghi^ ti possan muovere? B* È grido d’orrore nel seguente, Noiandavam con lidie* ci dimeni^ Ah! fiera compagnia I D« Esprime dolore e commiserazione: Udi^ dir alta wce, di lontano^ ahi quanti passi per la selva perdi! P. È anche esclamazion di sdegno: Ahi s’io ti posso oskt nelle mani^ cKio te ne farò pentire. Crusca Ahi! ha lo stesso valore della precedente ah. Esprime orrore nel seguente esempio. Ahi! dura terra^ perchè non € apristi? D. E grido di dolore e di pietà. Ahi! misero! dw^ e in che pon tu l’animo^ Vamore^ e la speranza? B» Esprime sdegno. Ahi traditori f voi siete nunii. B.