Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/329

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QUADERNO 3 (xx) § (44). Passato e presente. A questo saggio appartengono le osservazioni altrove scritte sui tipi «strani» che circolavano nel partito e nel movimento operaio: Ciccotti- Scozzese, Gatto-Roissard1 ecc. Nessuna politica interna di partito, nessuna politica organizzativa, nessun controllo sugli uomini. Però abbondante demagogia contro gli interventisti anche se stati interventisti da giovanissimi. La mozione per cui si stabiliva che gli interventisti non potevano essere ammessi nel partito fu solo un mezzo di ricatto e di intimidazione individuale e una affermazione demagogica. Infatti non impedì a Nenni di essere ammesso nonostante il suo losco passato (cosi a Francesco Rèpaci), mentre servi a falsificare la posizione politica del partito [che non doveva fare dell’antinterventismo il perno della sua attività] e a scatenare odio e persecuzioni personali contro determinate categorie piccolo borghesi. (Rèpaci diventò corrispondente del giornale da Torino come Nenni ne diventò redattore; quindi non si tratta di gente entrata di straforo). Il discorso dell’«espiazione» di Treves2 e la fissazione deirinterventismo sono strettamente legati: è la politica di evitare il problema fondamentale, il problema del potere, e di deviare l'attenzione e le passioni delle masse su obiettivi secondari, di nascondere ipocritamente la responsabilità storico-politica della classe dominante, riversando le ire popolari sugli strumenti materiali e spesso inconsapevoli della politica della classe dominante: continuava, in fondo, una politica giolittiana. A questa stessa tendenza appartiene l’articolo Carabinieri reali di Italo Toscani*: il cane che morde | il sasso e non la mano che lo lancia. Il Toscani è finito poi scrittore cattolico di destra nel «Corriere d’Italia». Era evidente che la guerra, con l’enorme sconvolgimento economico e psicologico che aveva determinato specialmente tra i piccoli intellettuali e i piccoli borghesi, avrebbe radi- calizzati questi strati. Il partito se li rese nemici gratis, invece di renderseli alleati, cioè li ributtò verso la classe dominante. Funzione della guerra negli altri paesi per selezionare i capi del movimento operaio e per determinare la precipita-