Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/382

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i933-i934: argomenti di cultura i° 1885 ti intellettuali italiani (Gioberti; Phegelismo dei moderati; concetto di rivoluzione passiva; dialettica di rivoluzione-restaurazione). Lo stesso si dica dello scritto di Engelsa sui moti libertari spagnoli del 18734 (dopo l'abdicazione di Amedeo di Savoia) (che) ha attinenza con l’Italia, ecc. Di questa seconda serie di scritti non bisogna forse fare la raccolta, ma è sufficiente un’esposizione critico-analitica. Forse il piano più organico potrebbe essere quello in tre parti: 1) introduzione storico-critica; 2) scritti sull'Italia; 3) analisi degli scritti attinenti indirettamente l’Italia, cioè che si propongono di risolvere quistioni che sono essenziali e specifiche anche per l'Italia. » Cfr Quaderno 9 (xiv), pp. 73 bis - 74- § (17). La tendenza a diminuire l'avversario: è di per se stessa un documento della inferiorità di chi ne è posseduto. Si tende infatti a diminuire rabbiosamente l'avversario per poter .credere di esserne sicuramente vittoriosi. In questa tendenza è perciò insito oscuramente un giudizio sulla propria incapacità e debolezza (che si vuol far coraggio), e si potrebbe anche riconoscervi un inizio di autocritica (che si vergogna di se stessa, che ha paura di manifestarsi esplicitamente e con coerenza sistematica). Si crede nella «volontà di credere» come condizione della vittoria, ciò che non sarebbe sbagliato se non fosse concepito mecca|nicamente e 27 bis non diventasse un autoinganno (quando contiene una indebita confusione tra massa e capi e abbassa la funzione del capo al livello del più arretrato e incondito gregario: al momento dell'azione il capo può cercare di infondere nei gregari la persuasione che l'avversario sarà certamente vinto, ma egli stesso deve farsi un giudizio esatto e calcolare tutte le possibilità, anche le più pessimistiche). Un elemento di questa tendenza è di natura oppiacea: è infatti proprio dei deboli abbandonarsi alla fantasticheria, sognare ad occhi aperti che i propri desideri sono la realtà, che tutto si svolge secondo i desideri. Perciò si vede da una parte l'incapacità, • Nel ms: «E.». 13**