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1542 QUADERNO 12 (XXIX) o ca. Il «certo» diventa «vero» nella coscienza del fanciullo. Ma la coscienza del fanciullo non è alcunché di « individuale» (e tanto meno di individuato), è il riflesso della frazione di società civile cui il fanciullo partecipa, dei rapporti sociali quali si annodano nella famiglia, nel vicinato, nel villaggio ecc. La coscienza individuale della srr3frrandp_maa£Ìn- ri liti uva li ranza antagonistici con quelli che sono rappresentati dai programmi scolastici: il «certo» di una cultura "progredita, diventa «vero» nei quadri di una cultura tossilizzata e anacronistica, non c e unita tra scuola e vita, e perciò non c è unità tra istruzione e educazione. Perciò si può dire che nella scuola Il nesso istruzione-educazione può solo essere rappresentato dal lavoro vivente del maestro, in quanto il maestro è consapevole dei contrasti tra il tipo di società e di cultura che egli rappresenta e il tipo di società e di cultura rappresentato dagli allievi ed è consapevole del suo compito che consiste nel- Paccelerare e nel disciplinare la formazione del fanciullo conforme al tipo superiore in lotta col tipo inferiore. Se il corpo magistrale è deficiente e il nesso istruzione-educazione viene sciolto per risolvere la quistione dell’insegnamento secondo schemi cartacei in cui Peducatività è esaltata, l’ope- ra del maestro risulterà ancor più deficiente: si avrà una scuola retorica, senza serietà, perché mancherà la corposità materiale del certo, e il vero sarà vero di parole, appunto retorica. La degenerazione si vede ancor meglio nella scuola media er i corsi di letteratura"? i allievi, per Io meno, si formavano un certo « bagaglio » o « corredo » (secondo i gusti) di nozioni concrete: ora che il maestro deve essere specialmente un filosofo e un esteta, Pallievo trascura le nozioni concrete e si «riempie la testa» di formule e parole che per lui non hanno senso, il più delle volte, e che vengono subito dimenticate.La lotta contro la vecchia scuo- iusta. ma la riforma non era cosa cosi semplice come pareva, non si trattava di schemi programmatici, ma di uomini, e non degli uomini che immediatamente sono mae- stri, ma di tutto il complesso sociale di cui gli uomini sono espressione. In realtà un mediocre insegnante può riuscire a ottenere che gli allievi diventino più istruiti, non riuscirà