Pagina:Hymnus in Romam.djvu/93

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INNO A ROMA


ch’ella da molti secoli nell’ombra
era discesa, tutta rughe e muffa:
“ ... non cadrà più, poi ch’è il dolore umano!
Gli uomini eretto i templi hanno al dolore!
È il dio sol esso, il solo dio fra tutti,
che non può mai morire!„



L’ESECRAZIONE


     Cadean gli dei; restava il Campidoglio,
invïolato; e immobile la rupe
pendea sull’urbe. E il Barbaro selvaggio
invase l’urbe, e la guastò col ferro
e con la fiamma, e l’unghia de’ cavalli,
grave, pestò le sue ceneri: invano.
Fin ch’un di loro decretò che lento

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