Pagina:Il Brasile e gli Italiani.djvu/9

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Ma lo diciamo subito e preghiamo i lettori di prenderne nota: questo volume non è completo. Anzi, non è che un raccolta affrettata, una descrizione sommaria, un abbozzo, per così dire, di un’opera futura.

Noi vi pensavamo, è vero, da alcuni anni — e l’abbiamo anche annunziato; ma poi che era nostro intendimento di compiere un lavoro preciso, ampio, finito in ogni parte, attendevamo il momento di poter dedicare all’opera tutta la calma necessaria. Senonchè quando vedemmo che all’Esposizione di Milano la parte riservata agli “Italiani all’estero„ andava assumendo grande importanza, ci apparve lucida e imperiosa la necessità di fare qualche cosa: di presentare il libro imperfetto.

Dove trovare un’occasione più bella per far conoscere la colletività italiana del Brasile?

Da Milano, l’Italia tende le braccia a tutti i suoi figli e li invita a mostrare al mondo la forza e la virtù di nostra stirpe. Perchè non rispondere all’appello nobile e patriottico del Comitato?

Mancavano pochi mesi — troppo pochi! — ci siamo decisi egualmente, confidando di poter supplire alla deficienza di tempo con una intensificazione maggiore dell’opera nostra.

Se siamo riusciti nell’intento, lo diranno i lettori. Certo non ci nascondiamo i difetti inevitabili di questa prima edizione, difetti che spariranno in un’altra ristampa del libro. Tuttavia con tutti questi difetti e tenendo calcolo di essi, il volume dà un’idea nitida del Brasile e degli italiani che vi risiedono — ed è pieno di alta e solenne eloquenza. Sono i fatti che parlano in queste pagine: e dai rapidi cenni, dalle cifre, dalle fotografie scaturisci una grande e bella poesia: la poesia del lavoro italiano.

In nome del quale — certi d’interpretare il sentimento dei connazionali tutti del Brasile — noi inviamo, attraverso l’Oceano e con affetto di memori figli, il saluto delle nostre colonie alla Patria adorata — ed ai fratelli d’Italia l’abbraccio affettuoso degli italiani che in questa immensa e ospitale regione onorano col lavoro sè stessi e il nome sacro della Madre comune.''

S. Paulo, Aprile 1906

VITALIANO ROTELLINI

Direttore del “Fanfulla