Pagina:Il Principe.djvu/46

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se lasciato ingannare da Cesare Borgia, quando a Sinigaglia, come di sopra si disse, prese gli Orsini e Vitelli, dove, preso ancora lui, un anno dopo il commesso parricidio, fu insieme con Vitellozzo, il quale aveva avuto maestro delle virtù e scelleratezze sue, strangolato.

Potrebbe alcuno dubitare donde nascesse che Agatocle ed alcuno simile, dopo infiniti tradimenti e crudeltà, potette vivere lungamente sicuro nella sua patria, e difendersi dagl’inimici esterni, e da suoi cittadini non gli fu mai conspirato contra; conciossiachè molti altri, mediante la crudeltà, non abbino mai possuto ancora ne’ tempi pacifici mantenere lo Stato, non che ne’ tempi dubbiosi di guerre. Credo che questo avvenga dalle crudeltà male usate o bene usate. Bene usate si possono chiamare quelle, se del male è lecito dire bene, che si fanno una sol volta per necessità dell’assicurarsi, e dipoi non vi s’insiste dentro, ma si convertiscono in più utilità de’ sudditi che si può. Le male usate sono quelle, quali ancora che da principio siano poche, crescono piuttosto col tempo che le si spenghino. Coloro che osserveranno quel primo modo, possono con Dio e con gli uomini allo Stato loro avere qualche rimedio, come ebbe Agatocle. Quegli altri è impossibile si mantenghino. Onde è da notare, che nel pigliare uno Stato, debbe l’occupatore di esso discorrere e fare tutte le crudeltà in un tratto, e per non avere a ritornarvi ogni dì, e per potere, non l’innovando, assicurare gli uomini, e guadagnarseli con beneficargli. Chi fa altrimente per timidità o per mal consiglio, è sempre necessitato tenere il coltello in mano, nè mai si può fondare sopra i suoi sudditi, non si potendo quelli, per le continue e fre-