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xii.Statistica economica: agricoltura; selvicoltura; ecc. 271

viti nella stagione estiva; coltivati a vite sono ancora i terreni schisto-granitici della Valsugana e quelli marnosi dell’Anaunia. La vite nel Trentino si eleva fino a 700 m. e in qualche punto fino a 900. Di ciò però potremo dire più a lungo in seguito. Le condizioni atmosferiche del Trentino non sono delle più adatte alla coltivazione della vite, non già perchè si abbiano geli, ma perchè la distribuzione della pioggia è ad essa sfavorevole, specie nel momento della maturazione. La fioritura della vite si ha di solito fra il 1° e il 20 Giugno e la vendemmia fra il 1° e il 7 Ottobre.

Le qualità nere d’uva più in uso nel Trentino sono la teroldica (a Mezzolombardo, S. Michele, Lavis e Sorni), la schiava, la negrara (sulle colline) la marzemina nel Roveretano e nella Valsugana; la padovana e la pavana ancora nella Valsugana. Di qualità bianche si coltivano a preferenza la schiava, la nosiola (nella valle del Sarca), la bianchetta, e la peverella.

I centri maggiori di produzione e di commercio sono per i vini da tavola: Mezzolombardo, Sorni, Trento, Calliano, Nomi, Isera; pei vini da bottiglia: S. Michele, Maderno, S. Donato presso Trento, Calliano, Isera, Villa, Rovereto e Castel Toblino.

L’esportazione si fa nel vicino Tirolo, nella Svizzera orientale, nella Baviera meridionale, nel Wurthemberg, ecc.

Molto modesta è la produzione dell’olivo coltivato su quel di Riva e Arco, al Sud di Ala e su quel di Toblino. La sua coltura nel Trentino era un tempo più diffusa che non adesso. Non molti anni fa potevano vedersi avanzi di uliveti a Gocciadoro presso Trento e sulle chine apriche vicino a Mezzolombardo. In questi luoghi andarono scomparendo non per colpa del clima, ma per effetto di considerazioni economiche, per rendere cioè più proficuo il terreno colle colture della vite e del gelso1. La superficie coltivata ad olivi è di 35 ettari; nel 1895 la produzione d’olio fu di quintali 765.

Ad imitazione di Bolzano e Merano anche il Trentino comincia a dedicarsi alla coltura ed all’esportazione delle frutta.



  1. Bollettino d’agricoltura, 1888 in poi. « passim ».