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132 IL BUON CUORE


concentramento delle domande di lavoratori agli uffici delle stazioni ferroviarie, in base alle quali si fa la distribuzione degli immigranti in arrivo. In Brasile gli emigranti diretti agli Stati del Sud, ove risiedono le principali colonie italiane, eccettuati quelli diretti a S. Paolo di cui parleremo appresso, di regola sbarcano a Rio de Janeiro e di lì sono accompagnati nei vari Stati a spese del Governo Federale; talvolta, specialmente per l’addietro, si ebbero in tal servizio a lamentare abusi e sistemi di sopraffazione a carico degli emigranti per parte di imprese ed anche delle stesse autorità governative, a fine di indirizzarli ove faceva comodo a loro anzichè ove questi desideravano: ora si ha generalmente garanzia di ordine e d’altra parte il movimento dell’emigrazione italiana per quegli Stati meridionali da qualche anno è quasi nullo; pochi immigranti ví si recano isolatamente a raggiungere parenti. Peraltro non è molto tempo che qualche caso del genére si è verificato: ricordo che nell’agosto passato, quando mi trovavo a Florianopolis, vi giunse un gruppo numeroso di polacchi i quali erano stati colà trasportati invece che in Paranà, ove intendevano andare a ricongiungersi alle numerose colonie polacche colà stabilite: si voleva internarli in un nuovo nucleo coloniale recentemente aperto dallo Stato di Santa Caterina, ma per le energiche proteste dei medesimi non vi si riuscì. Gli emigranti diretti allo Stato di San Paolo invece, sbarcati a Santos, trovano nella vicina città di San Paolo la Hospedaria dos Inzmigreintes, stabilimento che oltre ad alloggiare gli emigranti di passaggio per l’interno, ha pure annesso l’ufficio di collocamento. E’ noto il turpe mercato che anni addietro si fece dei nostri emigranti in codesta Hospedaria, ove incaricati dei fazendeiros venivano a fare incetta di coloni offrendo condizioni di lavoro e di vita false ed ingannatrici senza dar garanzia alcuna. Attualmente le condizioni migliorate della coltura caffeifera dello Stato di S. Paolo fanno sì che non si possono più avverare turpitudini ed inganni così inumani nel collocamento al lavoro. Ma anche adesso codesto ufficio che è l’istituto massimo di collocazione al lavoro per lo Stato, ed frequentatissimo, benchè sia in mano del Governo, si potrebbe dire quasi che funzioni per conto dei fazendeiros; ed è molto problematico se le condizioni di lavoro che sono indicate nelle lavagne appese nell’ufficio, accanto alle sempre numerose domande di famiglie immigranti, siano sicuramente garantite e se non nascondano sgradite sorprese. E’ pur vero che il Governo di quello Stato da qualche tempo mostra di voler esser sollecito degli interessi dei lavoratori: da pochi mesi esso istituì un Patronato agricolo che ha per iscopo di intervenire nei conflitti fra padroni e lavoratori, e di difendere gli interessi di questi ultimi dinanzi ai tribunali: ma è troppo, poco tempo che questo ufficio fu istituito per potersi pronunziare sulla sua sincerità ed efficacia.

In Argentina, quel Governo ha recentemente terminato l’impianto di un nuovo Hotel de los Imniigrantes a Buenos Aires ed ultimamente anche di uno a Bahia Blanca. Codesti istituti destinati a ricevere l’emigrante in arrivo dall’Europa, al quale si fornisce alloggio e vitto gratuitamente per cinque giorni, possono far sembrare a chi non prosegue nell’interno della Repubblica, che in Argentina si sia ben provveduto alla sistemazione dell’emigrante. Ma purtroppo, detti istituti se ben rispondono alle funzioni di alloggio provvisorio, ecc., compiono in modo assolutamente inadeguato il collocamento al lavoro. Essi indirizzano gli emigranti in una provincia piuttosto che in altra in base alle informazioni di carattere generale che ricevono dai municipi, ma non inviano il lavoratore in una determinata azienda. Non è quindi da meravigliarsi se, con metodi sì vaghi non si ottiene alcun risultato soddisfacente, se si producono esuberanze di mano d’opera in qualche regione, e se degli emigranti che la direzione di immigrazione di Bahia Blanca istituita a tale scopo, indirizza nei territori del Sud, quasi nessuno vi si stabilisce. In quanto poi ai nostri Patronati e Segretariati, possiamo in linea generale affermare che, specialmente quelli Governativi, non hanno per la collocazione al lavoro, grande fortuna tanto in Nord come in Sud America.

Movimenti migratori successivi..

Lo studio della distribuzione e collocazione al lavoro dei nostri emigranti non può limitarsi a vedere come essi si collocano al loro arrivare nel paese di immigrazione; ma devesi pure tener conto dei continui movimenti e spostamenti di vario genere che si hanno nella mano d’opera già da tempo residente in America. In questi ulteriori movimenti migratori interni i lavoratori si trovano generalmente in condizioni meno difficili per la collocazione, che non quando arrivano: pertanto in molti casi entra sempre in giuoco la mediazione. Anche coloro che furon chiamati dai parenti non sempre si fermano definitivamente presso di loro, ma, ricevuto l’aiuto prezioso dell’avviamento nei primi tempi, cercano come collocarsi più vantaggiosamente. E’ continuo il movimento dei nostri operai negli Stati Uniti e dovunque, da lavoro a lavoro, tanto nelle industrie come nell’agricoltura: nei paesi poì ove i nostri emigranti temporanei si recano pel raccolto, per tutto il tempo che vi ’si trattengono non fanno altro che passare da un luogo all’altro: così è noto come in Argentina essi vadano dal Nord al Sud raccogliendo i prodotti che in tal senso vanno gradualmente maturando. In certe nostre colonie si hanno esempi di emigrazioni temporanee stazionali; ad es.: dalle colonie agricole italiane dello Stato di Santa Caterina ogni anno nei mesi d’inverno emigra la maggior parte dei giovani figli dei coloni, i quali si recano a