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Anno XIII. 11 Aprile 1914. Num. 15.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —L’Albergo della Regina — Il premio della virtù in Francia.
Religione. —Vangelo della domenica di Pasqua. — Commovente religiosità dell’illustre poeta G. Prati. — Protezione della Giovane. — Sanatorio Alpino per i bambini poveri. — L’Istituto dei Ciechi. — EI poer paisan (Poesia).
Beneficenza. —Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi. — Pio Istituto Oftalmico.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


LETTERE DA LONDRA

L’Albergo della Regina


La Regina Alessandra, Regina madre d’Inghilterra, cara per tanti titoli al cuore dei suoi sudditi, 9le venerano in. lei tutto un tesoro di sacre memorie, e nota pure, oltre i confini della sua patria come una Qrganizzatrice instancabile e una munifica patrona di istiuzioni a sollievo delle diverse miserie fisiche e It’Prali del suo popolo. Quando nel 1862., Alessandra di Danimarca giunse in Inghilterra, si era nel primo periodo di fervore Per la causa dei malati.noveri. Florence NightinSa bei, la e Lady with the Lamp» aveva ridestata, ’tirante la guerra (li Crimea, la coscienza nazionale el l a giovane principessa che il vescovo di Gandin"arn chiamò a l’angelo inviato da Dio a ’disperdeil:. col suo sorriso i dolori della patria a si fece sulo leader entusiasta di questo movimento ’di ge_ 4erosa e illuminata filantropia. Pareva che non si aspettasse altro, che rii calno ‘cdel ’ la sua bacchetta magica perchè il miracolo si °rupie,se in tutta la sua bellezza e in tutta la sua ’taudez- za. Se gli ospedali di Londra sono oggi d:k ntiti dei veri modelli di perfezione tecnica e degli hil. ft i aperti, indistintamente, a tutti coloro che.sofeto e bisognano di cure sollecite e di amorevoli ri guardi, lo si deve pressochè esclusivamente allo zelo, all’interesse e al contributo, diretto e indiretto, mercè la sua magnetica influenza, della Regina Alessandra. La quale è ora patrona di quasi tutti gli ospedali londinesi oltre che di quella mirabile istituzione del a Military aurse service» della Croce Rossa britannica, e di innumeri altri istituti, sanatori, ospizi pubbl’xi di ricovero e di soccorso. Nè la previdenza e provvidenza della caritatevole Regina si sono arrestate qui. Dopo i malati poveri, i poveri sani che vogliono e hanno bisogno di mantenersi tali. Ed ecco fiorire la nobile iniziativa dell’A lexandra Trust, intesa a fornire ai meno abbienti il modo di nutrirsi bene, di cibi sani freschi e abbondanti, a prezzi minimi, compatibili con le borse più modeste e le esigenze più disparate. Al pari di Enrico IV che si augurava di veder un pollo nella pentola domenicale di ogni cittadino francese, la Regina Alessandra ebbe pure il suo segno orgoglioso, mia, quel che più conta, ella seppe tradurlo in pratica realtà: e se oggi ogni uomo, ogni donna, ogni fanciullo di questa grande e mostruosa città che è Londra può trovare di che saziarsi confortevolmente, ove pure non abbia che un semplice penny in tasca, è alla buona e benefica Regina che deve levarsi:I suo tributo di grazie. Tra coloro che aiutarono fervidamente.la Sovrana a ralizzare questo bel sogno di benintesa filantropia, va ricordato, primo, sir Thomas Lipton, un mecenate dell’industria, alla cui generosità e alla cui energia volonterosaa va, in mass’ma parte, attribuito lo splendido successo dell’iniziativa. Iniziativa che fu condotta a termine quetamente, in silenzio, senza pubblicità, così che la stessa stampa londinese sembra non essersene accorta mai, tanto poco ne ha parlato finora. Ma forse, in questo, sta il miglior elogio dell’opera. Per mio conto, ho voluto fare una piccola eccezione alla regola, e dopo aver ficcato il naso in quasi tutti i pertugi dell’attività sociale di Londra, ho pur voluto dare una capatina a quest’Istituzione modello e conoscere un po’ dappresso il pulsante miracolo che sconvolge, a prima vista, tutti i calcoli e le presunzioni dell’affarismo corrente.