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Anno XIII. 2 Maggio 1914. Num. 18.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —La settimana Santa. — L’emigrazione transoceanica e l’opeta salesiana.
Religione. —Vangelo della Terza Domenica dopo Pasqua.
Beneficenza. —La Società Lombarda «Pro Ciechi». — Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi. — Per la Provvidenza Materna.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


LA SETTIMANA SANTA

Come si celebrava a Gerusalemme nel IV secolo


Rivivere la vita di Gesù Cristo allo scopo di trasformarci in Lui e cosi trasformati in Lui, inabissarci in Dio ecco il concetto sublime della liturgia cattolica; ed ecco a un tempo la chiave per penetrarne i misteri, per gustarne le bellezze per esperimentarne l’efficacia santifieatrice ed ispiratrice. Ma se c’è un momento del ciclo liturgico in cui questo carattere divino che fa della liturgia un prolungamento, se posso esprimermi cosi, della Incarnazione del Verbo e quindi l’anello di congiunione fra il passato e il futuro, fra la terra e il cielo; se c’è un momento, dico, in cui questo carattere s’imprime più profondamente e più visibilmente che mai nelle sue formole, nei suoi riti e nelle sue preghiere, questo momento è certamente quello in cui entriamo quest’oggi e che costituisce il centro e come il pernio di tutto il Santa. A considerare le cose da un punto di vista mistico, come tutta la vita di Gesù Cristo converge verso la Cielo liturgico: la «Hebdomada Maior», la Settimana sua psasione e la sua morte espiatrice, come la vita del Cristiano deve anch’essa riassumersi in un sacrificio, tosi la liturgia sacra ha il suo centro in quella settimana in cui esa fa rivivere al fedele la passione del Redentore, ed il rimanente dell’anno sacro od è una preparazione più o meno prossima o remota a questi grandi

giorni solenni, o ne è un prolungamento e una conseguenza. Da un punto di vista estetico le funzioni di questa settimana raggiungono la più alta perfezione e di forma e di contenuto. Da un punto di vista storico la settimana santa ha costituito come il germe da cui tutto l’anno liturgico con le sue varie solennità e i suoi diversi periodi si è a poco a poco sviluppato.

I Vangeli sinottici e la prima lettera di S. Paolo ai Corinti ci mostrano che fin dai primissimi giorni del nascente Cristianesimo la cena eucaristica era celebrata come il nuovo, perenne e vero sacrifizio pasquale, quantunque non si aspettasse il ricorrere dell’anniversario di Pasqua per celebrarla riproducendo le varie circostanze di quel banchetto simbolico. Ma si capisce che al ricorrere di quell’anniversario la festa dovesse essere più solenne. I cristiani di quei primi tempi non avevano altra idea che riprodurre in sè stessi e in altri la vita del loro Salvatore e Maestro, il cui ricordo, il cui pensiero, il cui amore era non solamente il legame che univa quelle anime e quei cuori in un cuor solo e in un’anima sola, ma era per ciascuno di essi l’elemento vivificatore e la forza impellente e la regola suprema. Non fu facile, nei primi secoli, stabilire per tutte le Chiese una data unica della celebrazione dei misteri pasquali: le controversie spesso molto vive che nacquero a questo proposito durarono fino quasi al quarto secolo. Ma per quanto, sul principio almeno, variasse da un paese all’altro il giorno in cui si cominciava a celebrare il ricordo della passione, della morte e della resurrezione di Gesù Cristo, questi giorni costituivano però in ciascuna Chiesa l’epoca più solenne dell’anno, quella a cui bisognava apparecchiarsi con una preparazione più seria, quella da cui il fedele si poteva ripromettere maggiori frutti di santificazione.

Se poi ci domandiamo quale fu il luogo e quale il tempo in cui la celebrazione dei misteri della Passione del Redentore prese per la prima volta, almeno nelle linee generali, l’aspetto che essa ha attualmente in tutta la Chiesa latina, siamo in grado di rispondere con gran certezza e con relativa precisione grazie ad una importantissima scoperta di cui vogliam dire qualche parola.