Pagina:Issel - Viaggio nel Mar Rosso e tra i Bogos, Milano, Treves, 1876.djvu/43

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acquisto dell’isola di darmakié.


Dall’uscio socchiuso di una capanna attigua a quella del sultano si affacciavano curiosamente le sue donne, belle morette, ornate a profusione di ciondoli e monili luccicanti, e tra di loro sporgevano anche la testolina nera, spalancando gli occhi, parecchi bambinelli ignudi, stupiti per la nostra presenza.

L’indomani, firmato sulla spiaggia di Ras Dumeira, nelle debite forme, l’atto di cessione, scopo della nostra gita, salpammo per Assab, e solamente verso sera, giunti nella baia, demmo fondo presso Darmakié. Questa isoletta, banco di madrepore sollevato a due o tre metri sul livello del mare, lungo poche centinaia di passi, offre su tutti gli altri punti della baia il vantaggio di permettere con ogni tempo l’approdo delle barche.

La mattina del 10 alcuni marinai, lasciati due giorni innanzi sulla riva d’Assab per fabbricare una capanna, tentavano di raggiungere il piroscafo con due lancie, malgrado un tempo assai burrascoso, ed i loro sforzi riuscivano vani per la violenza del vento e l’agitazione del mare. Però l’Africa muoveva loro incontro per soccorrerli, quando sventuratamente, cominciando appena a camminare, diede in secco sopra un banco di coralli e rimase incagliata. Le imbarcazioni arrivarono cionondimeno a salvamento, dopo aver lottato a lungo contro le ondate.

Questo malaugurato accidente ci obbligò a spendere molte ore nell’eseguir manovre affine di liberare il piroscafo; ma finalmente sul cadere del giorno, mercè il gitto di una piccola quantità di carbone, e col favore della marea ascendente, ricominciò a galleggiare.

Accostatici di poi a Darmakié, mentre l’equipaggio del legno metteva in terra alquanto combustibile per la Vedetta, che s’aspettava colà di momento in momento, Antinori faceva strage degli uccelli acquatici e dei rapaci che nell’isola abbondano. Beccari ed io, coll’acqua fino alla cintola, insidiavamo intanto, coi nostri retini, piccoli pesci, testacei, granchietti ed altre bestiuole di mare, delle cui specie non mancherò di far cenno sommariamente, allorchè imprenderò a parlare delle nostre raccolte nel mare di Massaua, che riuscirono assai più felici.

Il 20 marzo abbandonammo coll’Africa la baia d’Assab (che però dovevamo rivedere in breve), diretti per Aden. Sebbene