Pagina:Issel - Viaggio nel Mar Rosso e tra i Bogos, Milano, Treves, 1876.djvu/50

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viaggio nel mar rosso e tra i bogos.

più riccamente adornata della nostrana. Al limitare dei campi, ci imbattemmo in una rôcca araba, dalle mura merlate, non molto dissimile dai nostri castelli medioevali, ma fabbricata con terra indurita al sole; e poco lunge, trovammo un pozzo a bindolo, opera d’un giardiniere cinese, condannato a domicilio coatto per omicidio. In questo punto, il sole essendo giunto presso il zenit, sentimmo il bisogno di confortarci con un frugale asciolvere e di riposarci alcun poco all’ombra delle piante. La sera stessa, passato di nuovo il mare, eravamo di ritorno a Steamer-Point, contenti della nostra escursione, e l’appetito acquistato durante la passeggiata ci fece sembrare gustosi gli abbominevoli intingoli della cucina indiana imbanditi alla tavola del nostro albergo.

Quando, allestiti di tutto punto, eravamo in procinto d’imbarcarci, fummo informati che il nachuda (capitano) del legno noleggiato per conto nostro, e per noi soli, pretendeva accogliere a bordo molti altri passeggeri, tra i quali un certo Greco, il cui ceffo burbero ci andava poco a genio. Siccome ad onta del nostro espresso divieto non recedeva dalle sue pretensioni, allegando impegni anteriori ed altri pretesti, ricorremmo al capo della polizia per liberarci dai poco ambiti compagni, almeno della massima parte; chè non fummo tanto accorti da impedire all’astuto nuchada d’imbarcarne qualcuno furtivamente. Comunque sia, la sera del 30 marzo eravamo a bordo, e spiegate le vele al vento propizio, ci abbandonammo di nuovo al mobile elemento.

La nostra barca è un sambuk arabo, della capacità di circa 30 tonnellate, al pari delle altre navi della stessa specie, corto, panciuto e munito, come le antiche galee, d’un castello di poppa alquanto elevato, sotto il quale si trova una cameruccia, aperta all’innanzi 1. All’infuori del casseretto di poppa non porta coperta.

La prora è bassa, assottigliata, prominente, col tagliamare assai inclinato per facilitare l’approdo sui bassifondi. I due alberi non paralleli e disuguali (quello di prua assai maggiore dell’altro) sostengono per ciascuno una lunga antenna, cui si attacca un’ampia vela latina. Simili sambuk, dotati di membratura solida

  1. Le navi denominate bagle dagli Arabi presentano le medesime forme, e raggiungono la portata di 100 e perfino 200 tonnellate.