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56 viaggio nel mar rosso e tra i bogos.

dine di topi, tarantole, scorpioni, ragni, blatte ed altri piccoli inquilini, cui non ero riuscito ad assuefarmi a bordo del sambuk. Le formiche, le più terribili di tutta quella mala genia, ad onta della loro piccolezza, vi brulicavano in numero sterminato e mettevano a sacco la mia dispensa.

Non appena stabilito, mi consacrai con ardore alla raccolta; delle produzioni naturali del mare circostante, di cui già avevo scorto l’esuberante ricchezza. Ogni mattina, all’alba, m’imbarcavo sopra un navicello guidato da tre indigeni ed andavo esplorando ora le coste attorno a Massaua, ora le isolette di Scech-Said e di Tau-el-hud, ovvero le rive del golfo d’Archiko, soffermandomi ovunque io poteva carpire al mare qualcuno dei suoi tesori. Tra gli scogli, quasi all’asciutto, raccoglievo, nelle ore delle basse acque, variopinte nerite, littorine, purpure, buccini di varie foggie e grandi Chiton, che pur sono molluschi malgrado il loro guscio segmentato come il dermoscheletro degli articolati. Quivi incontravo anche un pesciolino bizzarro, il quale si compiace di uscir fuori dall’acqua, e di andarsene per la riva saltellando come un ranocchio 1. Questo è di color bigio, ed ha occhi assai sporgenti, quasi come fossero peduncolati, e pinne pettorali in forma di zampette. Sull’arena umida, abbandonata di fresco dal riflusso, mi si offrivano invece agili granchi di color roseo e dall’obliqua andatura, non che numerosi paguri che traevano lunge dalle acque l’usurpata conchiglia.

Alla profondità di uno o due metri, era sì copioso il mio bottino, che in breve empivo la mia barca di grandi strombi alati dalle labbra rosee, di murici ornati di propaggini ramose o spinose, di grandi fasciolarie dal mollusco di color scarlatto, di terse cipree, di preziosi coni, le cui vivide tinte sone occultate dal rozzo manto marino, di asterie ed ofiure elegantissime, di variopinti Portunus, di ispidi Pilumnus: tutti abitatori dei fondi rocciosi o madreporici; poi di terebre, di olive, di pinne dal serico bisso, di veneri e d’arche; animali che preferiscono i fondi arenosi o coperti d’alghe. In un seno tranquillo ed immersi in una mota impalpabile, ebbi la ventura di rinvenire abbondantissima la pregiata rostellaria, che seco trascina una pesante conchiglia fusiforme, dal labbro digitato.

  1. È il Periophthalmus Koelreuteri.