Pagina:Kulmann - Saggi poetici.djvu/132

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Vicino a pittoresche
     295Mormoranti cascate,
     D’antica quercia all’ombra,
     Un dì, dal camminare
     Affaticato, Esiodo
     S’addormentò. Si sveglia,
     300E vede in aurea nube
     Innanzi a sè le Muse.
     Ei, dall’inusitato
     Chiarore stupefatto,
     A stento si solleva.
     305Con melodiosa voce
     Callïope gli dice:
     «Tu pio i Numi onori;
     T’onorano del pari
     E difendono i Numi.
     310«Odi tu il cenno loro:
     Sono pietà e lavoro
     I fonti dell’umana
     Felicità. Ai mortali
     L’un e l’altro insegnare
     315In dolci chiari detti,
     Ecco l’impiego sacro,
     Impostoti da Giove.
     «E noi, ne’ sogni tuoi,
     Ti svelerem dell’alto
     320Misterïoso Fato
     L’impenetrabil sede,
     L’origine, la possa,
     Il grado degli Dei,
     Le lunghe guerre loro
     325Cogli orridi Titani,
     «E la final vittoria
     Del fulminante Giove,
     De’ vinti la prigione
     Dalle macigne mura
     330E triplicate porte,
     Che custodisce l’atra
     Silenzïosa Notte,
     Temuta anche dai Numi.
     «Poscia dipingerai
     335In semplice canzone,
     Come con ferrea mano
     L’audace padre tuo
     Uccise ’l mostro, re
     Delle letal paludi,
     340Le cui membra cangiarsi
     In fiorita pianura.
«Dipingerai l’ingorda
     Fiamma, divoratrice
     D’impenotrabil selve,
     345E la cenere spenta,
     Madre di ricche mi
     Dirai che pochi semi,
     Fidati al suolo, un bosco
     Dall’aurce frutta fersi.
350«Dimostrerai verace
     Quanto co’ versi esprimi:
     E i vicin, quai fanciulli
     Ad imitare pronti,
     Qui di Cerere i semi,
     355Là di Pomona le ossa
     Affideranno al suolo,
     Curiosi del successo.
     «E diverrai stimato
     Da loro al par d’un Nume:
     360Essi t’innalzeranno
     Un tempio, circondato
     Di sacro ombroso bosco;
     Finite l’annue messi,
     Riempiran di grate
     365Offerte l’ara tua.»
In segno dell’aïta
     Celeste, allor Calliope
     Sorridendo gli porge
     Verde fronda di lauro.
     370Si condensa la nube,
     E toglie a poco a poco
     Al giovine l’aspetto
     Delle benigne Muse. —

Qui finisce Corinna
     375L’armonïoso canto.
Già si vede sul fianco