135Finor io supponeva,
Che gli scoscesi monti,
Che chiudono d’intorno
Qual mura, nostra valle,
Fosser del ciel sostegno 140E limiti del mondo;
Che dietro a lor non fosse
Sol ch’atra notte e nera;
Che in cima a questi monti
Sua stanza il sole avesse 145Colla luna e la prole,
Le pargolette stelle;
Che ’l dì le stelle chete
Dormano fra le nubi,
E che di notte fulgide 150Seguano l’alma luna
Ne’ vasti eterei campi,
Quali i fanciulli seguono
Vacillanti la madre.
Io mi dicea più volte: 155«Allor che adulto io sia,
Ascenderò que’ monti,
E forse le stelluzze
Sorprenderò dormenti
Nelle lor variopinte 160Aeree liete cune.»