Pagina:Kulmann - Saggi poetici.djvu/149

Da Wikisource.

— 147 —

     135Finor io supponeva,
     Che gli scoscesi monti,
     Che chiudono d’intorno
     Qual mura, nostra valle,
     Fosser del ciel sostegno
     140E limiti del mondo;
     Che dietro a lor non fosse
     Sol ch’atra notte e nera;
     Che in cima a questi monti
     Sua stanza il sole avesse
     145Colla luna e la prole,
     Le pargolette stelle;
     Che ’l dì le stelle chete
     Dormano fra le nubi,
     E che di notte fulgide
     150Seguano l’alma luna
     Ne’ vasti eterei campi,
     Quali i fanciulli seguono
     Vacillanti la madre.
     Io mi dicea più volte:
     155«Allor che adulto io sia,
     Ascenderò que’ monti,
     E forse le stelluzze
     Sorprenderò dormenti
     Nelle lor variopinte
     160Aeree liete cune.»