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160 dell'asino d'oro

lora, le porgeva da bere; ed ella mangiava e bevea allegramente: e se talora egli la voleva baciare, ella con dolce modo lo invito accettando, troppo più sicuramente che io non avrei voluto, rispondeva al suo volere. Della qual cosa io non ne pigliava altro dispiacere, che se ella fusse stata una mia cara cosa; e diceva così fra me: o vergine donna, se’ ti tu così tosto dimenticata di quella onorevolezza delle tue nozze, e di quello amante che tu amavi così caldamente? e a quel tuo non so chi novello sposo, che ti avevano dato i tuoi carissimi genitori, hai preposto uno straniere, a cui grondano continuamente le mani di sangue umano? nè te ne rimorde punto la coscienza; anzi postoti ogni altro amor dietro alle spalle, fra le spade e fra le lance ti basta l’animo di lussuriare? O se questi altri ladroni se ne accorgono per verso alcuno, non ti sarà egli a te giuoco forza ritornar nell’asino, e a me un’altra volta procacciar la morte? alla fe’, alla fe’, che egli si pare bene che tu scherzi sopra la pelle altrui. E in mentre che accalognando costei, con una grandissima indignazione disputava meco medesimo queste parole, io mi accorsi per alcuni coperti ragionamenti, ma non oscuri ad un prudente asino, come era il mio, che questo giovane non era quello Emo famoso ladrone, ma Lepolemo, lo stesso sposo di quella fanciulla; il quale, perciocchè egli non si risparmiava per la mia presenza, mandando innanzi le parole, le disse: Sta di buona voglia, la mia Carite dolcissima, perciocchè tosto tosto io ti darò in mano que’ tuoi inimici prigioni. E avendo mescolato non so che nel vino, il quale egli aveva con picciolo vapore riscaldato, senza assaggiarne gocciola egli, non restava colla maggiore instanza del mondo di ficcarlo loro giù per la gola; e già gli aveva per modo alloppiati e sotterrati nel vino e nelle molte vivande, ch’e’ giacevano per terra stramazzati, che tu avresti detto: e’ son tutti morti. Ridotti che gli ebbe finalmente tutti in questa guisa, posciachè egli senza fatica alcuna gli ebbe legati strettamente ad uno ad uno, e posta poscia sopra di