Pagina:La guerra del vespro siciliano.djvu/221

Da Wikisource.
[1282] del vespro siciliano. 205

prigioni. Caduto il dì, con fuochi e lumi sfolgoranti per tutta Messina, rendeasi cenno delle fallaci dimostrazioni della notte innanti in Calabria1.

Più nobil tratto e di più atto argomento Pietro adoperò co’ prigioni. Due dì appresso, ritenendo soltanto i Provenzali, fatto adunar gli altri sul prato a porta San Giovanni2, benigno parlava: conoscessero or lui e Carlo di Angiò; questi avrebbe messo a morte ogni prigione; ei liberi a lor case rimandavali senza riscatto, sol che promettessero non portare le armi contro Sicilia, e recasser lettere per Puglia e Principato, invitando que’ popoli a mercatare nell’isola, che sarebbervi sicuri e graditi, venendo con intendimenti di pace. Offrì i suoi stipendi a chi volesse; agli altri fornì barche e vivanda; e fe’ dispensare un tornese d’argento per capo. Talchè essi lietamente si tornavano, a spargere nel reame di terraferma le lodi del nuovo re di Sicilia; confor-

  1. * Bart. de Neocastro, cap. 53.
    • D’Esclot, cap. 98.
    • Saba Malaspina, cont., pag. 384.
    • Nic. Speciale, lib. 1, cap. 18.
    • Montaner, cap. 65, 66, 67, 68, 69.
    • Anon. chron. sic., cap. 41.
    • Giachetto Malespini, cap. 212.
    • Gio. Villani, lib. 7, cap. 75.
    • Cron. sic. della cospirazione, pag. 274.
    Ho seguito a preferenza il Neocastro e gli altri due primi, che narrano con poco divario questi fatti.
    Non attesi al Villani e al Malespini che portano bruciati da’ nostri da 80 legni nimici, perchè Saba Malaspina e gli scrittori di parte nostra non l’avrebbero pretermesso; e Montaner accenna questo incendio (cap. 65) ma come avvenuto sulla spiaggia di Messina, che è forse quello de’ principî dell’assedio (Veg. cap. VII del presente lavoro). Il Montaner in questa impiastra tre fazioni: la caccia data alle 70 navi, la presura delle 22, e il saccheggio di Nicotra, seguito nel 1284; che è nuovo argomento della poca esattezza di questo autore, il quale scrivendo vecchio e molti anni appresso, confondea nella sua memoria l’ordine e le particolarità de’ fatti.
  2. Questa porta più non esiste, sendosi da quel canto ampliata la città.