Pagina:La scaccheide.djvu/46

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* xl. *

Ma de l’arte s’accorge il biondo Apollo,
820E in questi detti poi risponde. Ancora
Dubia pende la sorte, et al conflitto
Non anco la vittoria il fine impose;
E tu cotanto insuperbisci o folle?
Allor m’insulta, allor per tutto il Circo
825I vanti audaci e i temerari accenti
Spargi, quando Fortuna in man la palma
Porga al tuo Marte, e la Vittoria arrida.
Ma tronchinsi gl’indugj: or tosto vane
Le tue parole io renderò co’ fatti.
830Sì parla, e sprona a la nera Oste incontro
De l’Amazone sua la forza e l’armi.
Nuova allor guerra, e più tremenda e cruda
Insorge, e in ambo i campi ira e furore
I fieri cori accende, ove il desio
835Di Vittoria è maggior, che de la vita.
Audaci a l’arme tutti offrono il petto;
In ogni parte il Lutto, in ogni parte
Spazia il Terror, e de la Morte il nero
Orrendo aspetto. niun s’arretra, niuno
840Gl’incontri sfugge, e volta faccia a faccia
Con un Guerrier l’altro Guerrier s’affronta.
Ogn’un si sforza allontanar dal suo
Campo ogni danno, ogni ruina, e a dietro