Pagina:La vergine di Usda.djvu/27

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Nome che le profuma il cor, v’insegna,
Voi felici imparate il suo sorriso.
Scherzosa come l’alba della vita
220L’agile mano dolcemente insena,
La lettera ne trae, lieve la posa
Sul calice d’un giglio e le sorride
Con quello sguardo che una madre posa
Sopra fanciullo che adagiava in cuna;
225Quindi quasi gelosa, della mano
Riapre i gigli che non han rivali,
E lo scrìtto ripreso, sel ribacia,
E lo spiegando, una goccia del core
Le irrora gli occhi; largitor d’ebrezze
230Amore ha fatto di quel foglio un cielo.
  Corsa una settimana era di sogni
Eterei piena e di sorrise idee,
Care primizie di futura gioja,